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Arturo Valle un Massone da ricordare

22 Marzo 2020

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Arturo Valle è stato iniziato in Massoneria nella Rispettabile Loggia Aurora, all’Oriente di Messina, il 19 maggio del 1914. Ingegnere, bravo strutturalista, impiegato alle Ferrovie dello Stato in una situazione storica che vedeva molti ferrovieri iscritti. Quando trapassò nelle Valli Celesti, aveva superato i cento anni, non volle funerali religiosi, restò fedele alla sua visione laica della vita ma non era ateo, né sarebbe potuto esserlo. Era gnostico.

Negli ultimi anni, uno dei suoi maggiori crucci era che avvertiva, all’interno del sistema, cedimenti, il venir meno di un certo equilibrio morale.

In effetti, era il periodo delle inchieste a cavallo degli anni ottanta del secolo scorso, dove c’era un fuggi-fuggi generale; ma lui, tra le altre cose, riteneva che ci fossero alcuni Fratelli vicini all’integralismo religioso e paventava che fossero entrati di proposito per distruggere dall’interno la Massoneria. Riconduceva questi fatti alla moralità, non certamente riferendosi al concetto comune di moralità ma riferendola al valore etico di appartenenza alla Massoneria. L’altro cruccio che lui aveva, lo contrapponeva alla visione che alcuni portavano rispetto alla Massoneria Inglese. In altre parole, lui rimandava alla Schola Italica di Pitagora alcuni fondamenti strutturali della Massoneria. Pubblicò anche un libro e, prima di morire, ne scrisse un altro mai pubblicato, Le eresie della Massoneria, volendo con ciò indicare alcuni luoghi comuni che circolavano, non si riferiva alla dottrina che professava con tenacia, e la sua vita massonica lo dimostra. 33° Grado era stato Ministro di Stato del Rito Scozzese, il grande oratore, e anche Ispettore Regionale del Rito per molti anni. Peraltro nel periodo del fascismo fu anche emarginato dalla società, anche se riuscì a mantenere alto il suo livello sociale. Il fatto che avesse sposato una signora di Castel San Pietro, 30 km da Bologna, dove lui trascorreva le vacanze estive, lo aveva maggiormente aiutato nella sua visione di una società civile più laica e meno gretta. Aveva avuto un figlio che poi divenne Preside.

Arturo Valle nacque il 9 Agosto 1889 e raggiunse la Valli Celesti il 2 Luglio 1992.

Si deve riconoscere che Valle è stato con pochi altri (Di Pasquale, Zingales, Turrisi, Filippone) uno che si è veramente occupato con sentimento di riorganizzare nel dopoguerra il R.S.A.A., soprattutto dal punto di vista della funzionalità delle singole Camere Rituali laddove prima si faceva, di tanto in tanto, un incontro capitolare. In lui sono chiari i significati Scozzesi di cui egli stesso si fa professante, perché la Massoneria del Rito Scozzese Antico e Accettato, attraverso i suoi motti sacri: Ordo Ab Chao, traendo l’Ordine dalla confusione; Tolerantiam, Unionem, Prosperitatem, virtù capitali per il singolo massone e per l’Ordine; Deus Meunque Jus, invocazione alla giustizia nel nome del Grande Architetto dello Universo; Libertà, Uguaglianza, Fratellanza, principî inalienabili dell’Uomo singolo, delle nazioni e della Umanità intera, scendendo alla sua azione pratica proclama alle genti del mondo:

Amore, Fratellanza, Pace tra gli uomini e tra le nazioni, senza di che non vi potrà mai essere prosperità.

Cooperazione e comprensione tra le classi sociali al solo scopo del progresso e del benessere comune.

Leggi aperte a tutte le riforme che il progresso impone per il miglioramento delle classi derelitte in corrispondenza ad un corrispettivo elevamento di esse classi verso la più alta comprensione del principio che ogni diritto non proviene se non da un dovere totalmente adempito.

Elevazione del lavoro alla sua altissima dignità in dipendenza della sua funzione sociale ed umana ed elevazione del lavoratore alla coscienza di responsabilità della sua funzione ed ai doveri che ne derivano, nell’interesse di lui e della collettività.

Leggi oneste, dirette a tutelare equamente soltanto gli interessi di tutti indistintamente i cittadini della nazione.

Giustizia vera, assoluta, per tutti; governi che siano emanazione libera e sincera della volontà di tutti i cittadini; rispetto integrale alle leggi dello stato.

Massima autonomia e massimo contributo alla scienza, nei suoi Istituti superiori ed in tutte le sue manifestazioni individuali o collettive per il progresso civile che è patrimonio della Umanità tutta senza eccezioni di nazionalità.

La scuola primaria e secondaria unicamente devoluta alla potestà dello Stato. Per la libertà, diritto inalienabile dell’uomo, una educazione dei fanciulli e dei giovani assolutamente laica, cioè non confessionale, cioè non vincolata da alcun presupposto di parte, onde le menti si affaccino alla vita, all’inizio della formazione, libere da ogni costrizione confessionale.

Libertà di religione, corollario primo della libertà dell’uomo: libera chiesa in libero stato.

Non si può rilevare e affermare un desiderio intenso di approfondimento di tematiche esoteriche da parte di Valle, però deve dirsi che era un attento osservatore di tematiche sociali ed individuali. Profetizzò l’avvenire artistico dei suoi discendenti generazionali (vedi Anna Valle). Fu molto legato al massone cattolico Antonio Giglio, e conservò la formazione religiosa infantile e della maturità attribuendo nondimeno alle grandi figure del Cristianesimo, incluso Gesù, la grande portata e spessore iniziatici. In una sua opera fa riferimento ad una circostanza biblica di Gesù che raccoglie discepoli e simpatizzanti della nuova impostazione religiosa – non più squisitamente ebraica – per spiegare una fede: il pensiero di Valle condivideva in pieno il concetto che Israele non fosse il solo popolo eletto ma che Dio rappresentava il Padre di tutti. Questo è stato il Fratello Arturo Valle, e si vuole concludere su di Lui dicendo che, nei pochissimi documenti consultabili, fa riflettere in un suo scritto databile tra il 1950 e il 1960 la seguente frase: ‹‹Noi sogniamo ogni fratello munito del suo libretto di presenza ove gli venga contrassegnato il salario meritato ad ogni tornata, cosciente operaio dello spirito, che chiede lo aumento di salario o di luce solo quando il suo libretto di presenza gli avrà segnato il numero di giornate di lavoro che ritualmente lo fanno maturo del premio››.

Paolo Battaglia La Terra Borgese

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Nelli iero dice

    22 Marzo 2020 alle 11:19

    Bellissimo quadro che illustra il compito altissimo della Massoneria

    Rispondi
  2. Paolo Battaglia La Terra Borgese dice

    22 Marzo 2020 alle 13:30

    Addendum.
    Arturo ebbe due figli,
    Lucio ed Ettore tutt’e due presidi.
    Lucio alla 37ª scuola media in via De saliba a Palermo, ancora in vita quest’anno farà 100 anni, ha avuto due figlie che a loro volta hanno avuto tre figli.
    Ettore fu preside a Mestre , sposato con una veneziana non ebbe figli, morì intorno al 2000.
    Paolo Battaglia La Terra Borgese

    Rispondi

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