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Riflessioni in chiave massonica

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Addio a Saverio Mitidieri

21 Aprile 2020

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Saverio Mitidieri

“Il collegamento con il mondo profano è molto importante per un Ordine che lavora, non solo alla gloria del GADU, ma soprattutto per il bene e il progresso dell’umanità.

Esiste un’opinione, palesamente strumentale, che vede una Massoneria “esoterica”, cioè solo concentrata sul lavoro rituale mirante a trasmettere il segreto iniziatico, contrapposta ad una Massoneria “illuminista”, cioè solo interessata ad influenzare in senso positivo il divenire sociale. Tale insensata opinione non può che nascere dall’ignoranza della nostra essenza e radice. Questo significa, oltretutto, disconoscere la nostra storia. Affermare il carattere metafisico e metastorico della Massoneria, non vuol dire affatto collocarla fuori dalla società civile, ma esattamente il contrario: vuol dire che essa è nel tempo e nello spazio, cioè cammina al passo della storia tenendo presenti i problemi universali dell’uomo e della società. Questo è il segreto antico e al tempo stesso modernissimo, che la Massoneria custodisce al suo interno. Essa non deve dimostrare affatto e a nessuno che è capace di adattarsi ai tempi che cambiano, come un mass media che deve inseguire l’attualità.

Sarebbe, poi, una velleità senza senso per un Ordine Iniziatico “proporre soluzioni”, come se fosse un partito o una chiesa; come se nel mondo del dualismo fosse realmente possibile risolvere i conflitti, che da sempre affliggono l’umanità con quel tipo di ricette. Tra l’altro, se ci mettessimo su quel terreno, ciascuno di noi potrebbe legittimamente avere idee molto diverse su qualsiasi materia: la Massoneria non può, sotto questo profilo, avere una “dottrina politica e sociale” organica e non è un caso che la politica e la religione (pur rispettandole nella loro sfera) non sono il pane che spezziamo tra noi. Lo escludono i nostri principi fondativi, anche se periodicamente c’è chi vorrebbe sopprimerli.

Essere “lontani dalle passioni del mondo profano e in possesso dell’Arte”, non è solo una raccomandazione etica e comportamentale, ma racchiude la chiave del ruolo del Massone nella società. Dovrebbe essere il risultato di un tirocinio interiore che pone il Massone in un angolo visuale trascendente rispetto al divenire; proprio tale distacco può consentirgli anche di bene-dire e di bene-fare in ogni circostanza, dalla più piccola alla più importante, a prescindere da quale sia il suo ruolo nella società. L’unico modo serio che l’appartenente alla Comunità iniziatica ha per influenzare positivamente il mondo, è quello di modificare se stesso, che del mondo è parte.

Se invece pensiamo che sia efficace una Massoneria che “scende nell’agone” del conflitto sociale, non solo essa sarà soltanto una voce in più nella confusione generale, ma farà schizzare al proprio interno la discordia che regna nel mondo profano e il rumore dei metalli che ad essa si accompagna.”

Questo era uno dei punti programmatici della Lista “Ritorno al Tempio, Centralità Iniziatica” che nel 2004 avevano mosso Saverio Mitidieri a candidarsi alla carica di Gran Maestro nelle elezioni per il rinnovo della Giunta del Grande Oriente d’Italia.

Il Cursus Honorum ce lo traccia il suo concittadino e Fratello Amerigo Minnicelli.

Giuseppe Saverio Mitidieri nasce il 20 febbraio 1936 a Palmi (RC) dove la sua famiglia aveva delle proprietà ma ha vissuto a Rossano (oggi mutata in Corigliano-Rossano dopo un lungo percorso amministrativo di Fusione che lo ha visto tra i più convinti sostenitori). Laureatosi in Economia ha sempre esercitato la professione di Imprenditore nel campo delle esazione contributiva locale mediante esattoria ed in quello agricolo nonché in quello edilizio, scegliendo sempre un target di qualità particolarmente accentuato.

Nel 1972 entra in Massoneria del Grande Oriente d’Italia all’Or. di Cosenza nella R.L. Pietro De Roberto e lì diviene Maestro Libero Muratore nel 1975.

Nel 1978 insieme ad altri è fondatore della R.L. Luigi Minnicelli N.972 all’Or. Di Rossano dove rivestirà il ruolo di primo Maestro Venerabile in quello stesso anno.

Consigliere dell’Ordine dal 1982 al 1985, si lega idealmente all’Avv. Enzo Paolo Tiberi personaggio di vaglia nella Perugia del dopo guerra (fu, tra l’altro, Presidente della Regione) e al gruppo che vedeva in Tiberi in modus operandi muratorio volto, nella Massoneria e non solo, alla coltivazione di ideali alti da essere d’esempio nella Società. In quella particolare Italia scossa da avvenimenti molto drammatici che già allora tirava in ballo settori di massoneria tutt’altro che commendevoli. A ciò si sarebbe dovuto contrapporre l’immagine e l’azione di un Ordine dedito ad una costante attività culturale e di cultura massonica. Quindi nel periodo in cui balza agli onori della cronaca la vicenda oscura della Loggia P2 e di Licio Gelli, Tiberi, con coloro che gli erano più vicini (anche fuori dalla sua Umbria) come Mitidieri e tanti altri, compreso lo stesso avv. Gustavo Raffi, si rendono conto che il Grande Oriente d’Italia aveva bisogno di rafforzarsi proprio in quella direzione garantita e pronunciata in più occasioni insieme anche da un’altra persona di vaglia massonica e docente universitario in Firenze, Arch. Delfo del Bino che fu il protagonista, insieme al G.M. Armando Corona dell’uscita politica e legale del GOI dal quella orribile vicenda della P2. Tiberi, se non forse stato colto, ancora giovane, dal male oscuro che lo condurrà a morte, non tanto tempo dopo (1996) nella tornata elettorale del 1994-99, sarebbe stato il candidato Gran Maestro vincente per la gran parte del popolo massonico. Invece non fu così e l’ideale e naturale candidato divenne Delfo del Bino nella cui Lista “Rafforzare non Rifondare” figurava Candidato anche Saverio Mitidieri alla carica di Primo Gran Sorvegliante. Il risultato vide la prevalenza, invece, del prof. Giuliano Di Bernardo in virtù dell’appoggio fornitogli dall’ex G.M.  prof. Armando Corona. V’è da precisare che a quel tempo l’elezione del Gran Maestro e della Giunta, avveniva in Gran Loggia straordinaria ad opera dei Maestri Venerabili che votavano ogni singola carica vagliando così tutte le candidature e scegliendo, trasversalmente, quelli ritenuti i migliori o i più adatti, quindi a prescindere dalla collocazione in Lista.  

Dopo l’abbandono di Di Bernardo e l’interregno dei Grandi Maestri aggiunti Eraldo Ghinoi e Ettore Loizzo, alle successive elezioni sarà eletto l’Avv. Virgilio Gaito che nominerà MITIDIERI  (candidato in altra Lista) Gran Tesoriere  Aggiunto, entrando così Egli per la prima volta nella Giunta del GOI, carica che manterrà fino al 1998

Contrarissimo alla rielezione per qualsiasi motivo e specie alla carica di Gran Maestro, nella tornata elettorale che seguirà (anno 1999).

Successivamente (1999-2004) sarà eletto Primo Gran Sorvegliante nella prima giunta dell’Avv. Gustavo Raffi.

Contrarissimo alla rieleggibilità per qualsiasi motivo specie alla carica di Gran Maestro, con la riforma elettorale voluta dall’Avv. Raffi che tra l’altro comportava la votazione dell’intero corpo dei semplici maestri, nell’anno 2004 si candidò a sua volta alla carica di Gran Maestro con la sua Lista “Ritorno al Tempio, Centralità Iniziatica” che avrà un notevole successo se si considera che per la prima volta erano a confronto i due candidati maggiori, compreso l’uscente ex Gran Mastro, grazie alla sua grande popolarità nell’Ordine ma anche al fatto che egli si opponeva oltre che al principio della rieleggibilità anche al fatto della perdita della sovranità piena della Loggia ed era favorevole all’abolizione dell’appannaggio per il GM. Tantissimi i fratelli quindi si riconosceranno in Lui, per voglia e speranza di porre un freno a quello che sarà l’inarrestabile declino dell’autentica Tradizione Iniziatica pluricentenaria del GOI.

Ispiratore, in Roma, dell’Associazione Cenacolo del Libero Pensiero presieduta dall’Avv. Giancarlo Zuccaccia ne sarà il Vice Presidente vicario e l’animatore insieme a molte personalità della cultura nazionale. In tale veste presente spesso a Convegni e Dibattiti pubblici, negli ultimi anni di vita frequentava e curava la sua Loggia e i tanti fratelli che lo contattavano di sovente da tutta Italia, seguendo l’evolversi dei fatti umani più salienti.

Un male incurabile lo ha strappato ai Fratelli, alla famiglia ed alla moglie Marisa e ai figli Oscar, Mauro e Alessia che gli sono stati vicini con amorevole dedizione fino al giorno di sua morte in Roma il 18 aprile 2020.”

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Gaspare Papa dice

    21 Aprile 2020 alle 18:19

    Carissimi la Massoneria non deve essere solo esoterica ma deve essere anche essoterica per come pensava il Fratello MITIDIERI SAVERIO passato a l’Oriente Eterno, abbiamo perso un Fratello di statura rilevante per cultura, umanità ed onestà, formulo le mie sentite condoglianze alla famiglia prr la grave perdita

    Rispondi
  2. Giancarlo Zuccaccia dice

    22 Aprile 2020 alle 13:54

    Quando un amico scompare, ti senti solo ed affranto.
    La solitudine, nel pianto, ti consente di ricordare i momenti felici quando
    l’amico scomparso era vicino a te, quando ascoltavi le sue parole, i suoi
    pensieri, le sue speranze i suoi ideali eccelsi tesi verso mete difficili ed
    impervie.
    Ciao, caro Saverio; sei stato un Uomo “virtuoso” perché, come dice Lucio
    Anneo Seneca, la virtù sia perfetta occorre aggiungere alla fatica un
    comportamento sempre uguale e coerente con se stesso; ideale irraggiungibile
    se non si ha la scienza e la conoscenza delle verità umane e divine.
    Giancarlo

    Rispondi
  3. Guido Ferrantelli dice

    22 Aprile 2020 alle 13:57

    Il ricordo del carissimo Fratello Saverio, delle sua grandi qualità umane e
    iniziatiche, della sua coerenza e generosità, resteranno indelebilmente nel
    cuore di tutti i Fratelli, e non solo dei Fratelli, che hanno avuto il
    privilegio di conoscerlo e di condividerne il rispetto e la stima. L’omaggio
    più importante che possiamo tributargli è sforzarci nella nostra vita
    personale e di Massoni di essere capaci di altrettanta gentilezza, bontà
    d’animo e coerenza .
    Guido Ferrantelli

    Rispondi
  4. Pino Sammarco dice

    22 Aprile 2020 alle 20:09

    Ci sono nella nostra vita delle persone che consideri indispensabili e fondamentali, un simbolo come la bandiera italiana, e pensi che non debbano mai venire meno. Quando ciò succede ti senti smarrito e devastato e profondamente solo.
    Quante notti insonni trascorse insieme a Saverio e pochi altri sognatori, al Giardino di Ide, pensando a come costruire un mondo migliore partendo dalla nostra Istituzione, sempre ingrata e irriconoscente del valore dei suoi migliori appartenenti.
    Come sempre succede ai momenti belli seguono le delusioni ,a volte causate anche da chi meno te lo aspetti ma, questo è l’essere umano e Saverio lo sapeva bene e sempre ha continuato il suo percorso, la sua visione, il suo sogno e noi sempre lì con lui, non abbiamo mai vacillato nemmeno un istante.
    Di una cosa sono fermamente convinto, scompare chi non ha lasciato nulla, chi non ha trasmesso affetti e valori. Nel caso di Saverio, ciò non potrà mai avvenire i suoi insegnamenti i suoi sentimenti, il suo stile, tutto ciò che ci ha trasmesso lo rendono sempre presente
    tra noi e in noi.
    Pino

    Rispondi
  5. FRANCO CERVADORO dice

    22 Aprile 2020 alle 20:52

    È un dolore troppo grande per me la perdita di Saverio che non riesco nemmeno a parlare.
    Ci resta il bellissimo ricordo della sua presenza e l’onore ed il privilegio di averlo frequentato.
    Franco

    Rispondi
  6. Amerigo Minnicelli dice

    22 Aprile 2020 alle 21:21

    La scomparsa di Saverio Mitidieri, dell’amico mio profondo è per me come se sene fosse volato via un’altra volta il padre.
    Decenni insieme e tante cose belle e brutte vissute dallo stesso punto di osservazione senza bisogno di misurarlo, più lungo o più corto che fosse si trovava sempre lì, tra noi, col massimo d’intelligenza del pensiero mediato.
    Non è facile costruire amicizie del genere, le auguro a chiunque abbia voglia di cimentarvisi, impresa ardua e amorosa, sempre in divenire viaggiando, ormeggiando, correggendo sempre insieme sul medesimo veliero, senza abusare delle grandi passioni ma con un saggio e acuto assemblaggio di esperienze fatte e sognate dentro e fuori con intimità e sempre mettendo tra noi il vero non dubitabile nella convinzione che il rovescio del vero, non è la bugia ma la menzogna.
    Si era costruito tra noi in decenni, nei concerti con altri, a volte simili a volte opposti, nei vuoti parlanti, nei lunghi silenzi, negli sguardi, il dialogo eterno dove c’è vita e anche morte, coscienza e religione, politica e ed etica immaginando un altro luogo di Dio fatto di Luce.
    Mio amato Saverio,
    è stato bello vivere le nostre come cammino attraverso tante altre vite, è stato bello e so che un pensiero, in questi giorni tuoi di sofferenza, è stato anche per me e ne sono fiero pur se con le lacrime agli occhi e la pena nel cuore.
    Mi starai aspettando già da quel Dove. Da quel sarà. Da quel non luogo che non ci ha mai dato tormenta ma serenità come per tutti coloro che in vita hanno amato e sono stati amati.
    Amerigo

    Rispondi
  7. Vinicio Serino dice

    24 Aprile 2020 alle 9:17

    Un Uomo virtuoso, buono, leale . Avrebbe fatto molto comodo a noi ed alla nostra istituzione in questi momenti così difficili.
    Vale davvero per lui la citazione dall’Ode di Orazio:Non omnis moriar.
    Vale.
    Vinicio SERINO

    Rispondi
  8. Francesco Lomonaco dice

    27 Aprile 2020 alle 15:48

    Mi dispiace moltissimo nell’apprendere la triste notizia e virtualmente abbraccio tre volte il fratello Saverio e da ex Maestro Venerabile lo ricordo come onorario della Loggia Antichi Doveri n. 1158 all’Or. di Roma.
    Francesco Lomonaco

    Rispondi

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